NON SAPREMO PIU' DOVE SI PRODUCONO I PRODOTTI!


MA PARTIAMO DALL'INIZIO!

QUANTO PAGHI DI PIU' SOLO PER IL MARCHIO? 

TANTISSIME VOLTE!

Anche su cose che non ti aspetti!

Anche questa volta devo ringraziare una mia lettrice, che molto gentilmente mi ha segnalato un sito DOC! Lo ritengo doc proprio per il tema appena toccato.

Vediamolo insieme!

Si chiama IOLEGGOL'ETICHETTA ...e già il nome è un programma!

E' il progetto nato dall'idea del bolognese Raffaele Brogna  basata sul fatto che per legge su ogni prodotto DOVEVA essere riportato lo stabilimento di produzione. E spesso si è scoperto che molti prodotti a marchio generico (che solitamente hanno anche un prezzo inferiore) sono in realtà fatti in stabilimenti di aziende specifiche, ma costano molto meno rispetti a quelli che IDENTICI hanno però un bel marchio noto impresso sulla confezioneSi tratta di un sito che cerca, nei limiti del possibile, di aiutare chi fa la spesa con informazioni sull'origine dei prodotti (E POSSIBILMENTE RISPARMIARE).

"Guarda prima l’etichetta e poi il marchio"
questo molto spesso il loro slogan
Perché guardare le etichette?
 “Perché su una spesa media di 60 prodotti settimanali è possibile risparmiare fino a 120 euro al mese, in media 50 centesimi a prodotto. A fine anno avrete recuperato oltre 1400 euro”, spiega Brogna.
E' facile scoprire che alcuni prodotti sono indistinguibili al gusto, provengono dallo stesso stabilimento e  hanno gli stessi ingredienti nelle stesse identiche dosi...ma hanno un prezzo diverso solo per il marchio!".
Un esempio?
 Lo sapevate che il succo di frutta Coop è prodotto da Conserve Italia che produce anche Yoga? 

Allora vai sul loro sito e troverai tanti confronti!

ORA PERO' C'E' UNA NOVITA' 

Dal 13 dicembre 2014 un regolamento della Ue (n.1169) toglie l'obbligo di indicare sulle confezioni lo stabilimento di lavorazione degli alimenti.

Mi viene da pensare

 "Un graditissimo regalo alle multinazionali"

Nel dettaglio del regolamento si legge che:
  • per la carne ed i latticini bisognerà ancora segnalare lo stabilimento, ma non più come avveniva sino a poco tempo fa! Basterà un numero a rappresentare la fabbrica (quindi praticamente impossibile sapere dove viene realizzata)!
  • rimane la facoltà (su base volontaria) di continuare ad indicare testualmente lo stabilimento di produzione sull'etichetta per dar modo ai consumatori di capire chi fa cosa e dove un prodotto è effettivamente elaborato.
Con molto piacere però ho constatato (leggendo sul web) che molte aziende italiane ...si stanno ribellando. 
La Granarolo  ha scelto di aderire alla petizione “Nessuno tocchi l’indicazione dello stabilimento di produzione sull’etichetta”,  insieme agli oltre 20.000 consumatori e a diverse firme della Grande Distribuzione (Coop, Conad, Selex, Auchan, Simply, Unes, Coralis) e di produttori (Generale Conserve – Tonno Asdomar, Sterilgada, Latte Maremma, Pedon, Amica Chips, Caffè Vergnano, Fratelli Polli, Callipo) ritengono la trasparenza verso il consumatore un valore fondamentale!

MA ORA TOCCA ANCHE A NOI!

La petizione è sottoscrivibile da chiunque! 
Li trovi anche su Facebook qui
Possiamo sottoscriverla anche noi proprio su www.ioleggoletichetta.it.
Sulla home page, a destra trovi questa immagine
si chiede che si torni a ripristinare l’obbligo in Italia di indicare lo stabilimento di produzione in etichetta. Il Ministro dell’Agricoltura Martina, appoggia la nostra petizione ed ha mandato richiesta al Ministro dello Sviluppo Economico Guidi affinché l’obbligo venga ripristinato

Qui trovi il testo completo della petizione

Ho scoperto anche un questionario del Ministero delle Politiche Agricole, che ha aperto sul proprio sito internet un questionario rivolto a tutti gli italiani.

IL MADE IN ITALY DEVE RIMANERE MADE IN ITALY...e sapere lo stabilimento di produzione deve restare un diritto a noi riconosciuto!

IO LA PENSO COSI', PER ME E PER I MIEI FIGLI. E TU?

Ciao Sabry!

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